[Dipendenti di Corte] La buona creanza



"Lo Granducato visto dallo Straniero e lo Viandante"
Egli giunge proveniendo da Terre assai distanti
Stanco, affamato, sporco, mal vestito è lo misero vagante
L’ sorriso non l’abbandona passi incerti, va avanti

Al Covo delle guide giunge, da altri ivi indirizzato
Chiede al primo che incontra dove mai si pol recare
La Guida or risponde al tapino tutto agghiacciato
“In Taverna potrete recarVi per bere et mangiare”

Inoltre potrete avviarVi verso Piazza del Mercato
Dove troverete botteghe di molteplice mercanzia
Se avete degli ori tutto troverete, gli fu confidato
Dai fiori ai pesci a erbe varie, il tutto con garanzia

Grato pell’informazione esce lo straniero dal Covo
Si precipita in Taverna dove ordina subito da bere
Alla sua vista appare strano quel confuso ritrovo
Per alcuni istanti i suoi occhi in giro lascia cadere

Infine prende corraggio, acquista la favella et saluta
Volge lo sguardo verso gli astanti, nulla solo un brusio
Egli si domanda se risponder sia usanza ormai decaduta
Rimembrando or con infinita nostalgia, l'amato suol natio

Ricordate Cittadini, un dì anco Voi eravate Stranieri
Un saluto non costa nulla anzi dimostra educazione
Se in Taverna l’incontrate, con egli non siate alteri
Stretta di mano o un saluto saran una buona azione